Grazie all’evoluzione dello standard 802.11, alla tecnologia MiMo che usa più antenne per distribuire il segnale nello spazio, e all’uso di bande di frequenza alternative, come quella a 5 GHz, i router e gli access point Wi-Fi sono sempre più efficienti nel creare reti senza fili ad alta velocità e dalla copertura sempre più ampia. Malgrado ciò, esistono sempre situazioni in cui la ricezione del segnale è debole o incostante: edifici di ampie dimensioni o con mura spesse e igroscopiche, giardini o spazi aperti molto vasti, presenza di interferenze da altre reti wireless o dispositivi elettrici di altro tipo.
Certo, in alcuni è possibile amplificare il segnale emesso dal router con un’antenna, nel rispetto dei limiti di legge, ma a volte questo non basta. In questi casi, anche l’altro dispositivo (notebook, smartphone, console di videogiochi…) avrebbe bisogno di una spinta in più. Ecco quindi alcune soluzioni per garantirsi una migliore ricezione del segnale Wi-Fi che non agiscono sul router, ma sul client remoto. È quindi possibile sfruttarle anche per collegarsi a hot-spot pubblici su cui non si può intervenire, come quelli presenti in alberghi o altri locali. Per i test, abbiamo chiesto a Sitecom alcuni prodotti utili ai nostri scopi: una scheda di rete Wi-Fi via Usb, dotata però di antenna esterna orientabile, un ripetitore di segnale Wi-Fi e un’antenna omnidirezionale dal guadagno di 10 dBi. Le tre soluzioni si possono adottare singolarmente, oppure abbinate tra loro a seconda delle esigenze.
Sitecom WL 356 Wireless USB Adapter 300N
Sitecom WL 356 Wireless USB Adapter 300N è un adattatore wireless 802.11n su porta Usb 2.0, dotato di un’antenna interna più una omnidirezionale, orientabile su due assi, lunga circa 10 cm e con un guadagno di 3 dBi. L’antenna è orientabile su due assi e permette quindi di adattare la posizione alla migliore ricezione senza dover spostare il pc. Con una prolunga USB è ovviamente possibile posizionare l’antenna in un punto diverso, per esempio vicino alla porta o a una finestra, da cui collegarsi all’access point remoto evitando ostacoli fisici.
Dispone di driver per Windows (2000, XP, Vista e Windows 7, 32 e 64 bit) e Mac OS X e di un programma di gestione che permette di individuare le reti wireless disponibili, registrare dei profili ed eseguire le operazioni di base come connessione e disconnessione o il rinnovo dell’indirizzo IP. Un minuscolo tastino permette di attivare la configurazione automatica di una rete sicura.
Provato sul campo, il WL 356 è stato in grado di individuare ben 7 reti wireless attorno alla nostra redazione, di cui 4 con una buona qualità di segnale, contro le 4 reti totali, di cui 2 con un segnale utilizzabile, che si riscontrano mediamente con i portatili Centrino. Trattandosi di un’antenna omnidirezionale, risente maggiormente delle interferenze delle reti circostanti che utilizzano lo stesso canale, perché tutte vengono amplificate. In questo caso, basta modificare il canale di trasmissione del proprio access point in modo che vada a occupare una porzione di spettro libera da interferenze. Uno dei programmi più utili per diagnosticare questo tipo di problemi è sicuramente Netstumbler, che purtroppo però non è compatibile con questo adattatore USB. Abbiamo trovato un’alternativa più spartana ma semplice e funzionale nel freeware inSSIDer, che appoggiandosi alle API Wi-Fi native di Windows può mostrare informazioni su qualsiasi dispositivo compatibile con l’utility di connessione Zero Config del sistema operativo.
L’unico difetto, se così vogliamo chiamarlo, della WL 356 è che l’antenna non è rimovibile, e quindi non si può sostituire con una di guadagno maggiore o con caratteristiche direzionali.
Sitecom WL 330 Wireless Range Extender
Se il segnale Wi-Fi è debole per via della distanza con l’access point o per ostacoli o conformazione dei muri che creano zone d’ombra nell’edificio, l’uso di un range extender può migliorare molto la situazione. Si tratta di dispositivi che integrano un client e un access point per reti Wi-Fi: ricevono il segnale da un lato, e lo ritrasmettono estendendo il raggio di copertura della rete attorno a loro. Un utilizzo comune è quello di posizionare il range extender vicino alle scale per estendere il segnale alle stanze di un piano superiore a quello in cui si trova l’access point principale.
La maggior sensibilità del modulo radio di un range extender, unita alla possibilità di collegare antenne esterne, anche direzionali, permette anche di utilizzarlo semplicemente come client per attivare ponti radio di una certa distanza. In questo caso, invece di far estendere il segnale sempre su rete Wi-Fi, è possibile collegare il dispositivo client alla porta Ethernet del range extender, specialmente se questo non è dotato di Wi-Fi integrato, come alcune console di giochi. Nell’uso pratico, questo metodo rivela alcune complicazioni relative all’assegnazione degli indirizzi IP, che variano in base al router principale utilizzato e come è configurato il DNS. Assegnare manualmente gli indirizzi IP risolve i problemi, ma non è certo la soluzione più pratica. Fortunatamente, il Wireless Range Extender di Sitecom è molto più efficace del previsto in modalità wireless-wireless.
Solitamente, un range extender utilizza il protocollo WDS (Wireless Distribution System) per estendere il segnale. Questo sistema purtroppo è ben noto per funzionare quasi esclusivamente tra dispositivi della stessa marca, e talvolta solo all’interno di una stessa linea di prodotto. WDS inoltre non permette l’utilizzo della protezione WPA.Il Wireless Range Extender di Sitecom invece dispone anche di una modalità chiamata Universal Wireless Repeater che è in grado di funzionare praticamente con qualsiasi access point o router remoto, perché può creare una effettiva seconda rete Wi-Fi indipendente. Posizionandoci al limite della copertura di una rete, siamo stati in grado di estendere il raggio utile di collegamento su altre tre stanze, dove invece prima il segnale non arrivava. Il grafico qui sotto, generato sempre con inSSIDer Wi-Fi Scanner, mostra in rosso il segnale della rete principale, debole e discontinuo, mentre in verde quello della rete generata dal Range Extender, più vicina al client, dal segnale più forte e stabile nel tempo. Il grafico a destra mostra il livello di segnale attuale, mentre a sinistra si vede l’andamento nel tempo.
Sitecom WL-031 Wireless Omni Antenna 10 dbi
Se la zona da coprire è troppo lontana dall’access point principale, il range extender potrebbe non ricevere comunque il segnale in modo abbastanza forte. In questi casi, può essere utile applicare al range extender un’antenna dalla sensibilità maggiore. L’ideale in questo caso sarebbe disporre di un’antenna direzionale da puntare verso l’access point principale, ma Sitecom attualmente non ha un prodotto simile a catalogo. Abbiamo usato invece l’antenna WL-031, un piccolo mostro da 36 centimetri di lunghezza e 10 db di guadagno. Il pregio, in questo caso, è che anche la porzione di rete coperta dal range extender avrà una superficie molto ampia e senza punti morti, grazie alla copertura omnidirezionale dell’antenna.
Effettuando una ricerca delle reti disponibili dal range extender prima e dopo aver sostituito una delle antenne con la WL-031 è possibile vedere al volo la differenza. Un paio di reti che avevano un livello di segnale attorno a 10-15 (su un massimo di 100) hanno superato il valore 30, come si vede dai valori indicati nella rilevazione delle reti disponibili dal Range Extender (Site Survey) ed evidenziati da noi in rosso.
L’unico problema rilevato nell’esemplare da noi testato è che lo snodo che permette di orientare l’antenna ha una tenuta un po’ debole e talvolta non riesce a sostenere il peso della WL-031. Un supporto o del nastro adesivo risolvono il problema.