Noi abbiamo un difetto: ci alziamo sempre di buonumore. Il che di per sé non è gravissimo, a meno che uno al mattino non gradisca avere un po’ di tranquillità e silenzio. O il tempo per svegliarsi. Noi preferiamo darci il buongiorno cantando, ridendo, correndo a fare colazione per ritrovarci tutti insieme intorno alla tavola, e lo facciamo ogni volta che possiamo orari lavorativi permettendo.
Ci sono due tipi di colazione di base
-quella mediterranea che prevede una bevanda calda a base di latte, caffè, cappuccino o cioccolata accompagnata da pasticceria secca o fresca
-quella continentale che prevede uova (strapazzate, sode o fritte), succo d’arancia, pane tostato e caffè.
In entrambi i casi manca qualcosa, per essere un pasto completo che possa dare energia e sostanza per affrontare le lunghe ore di digiuno (spezzate da un succo di frutta a metà mattina) e di impegno fisico e mentale che richiedono scuola o lavoro. Per cui per noi non vanno bene.
Quando ho avuto i bambini, ho spulciato tutti i libri di puericultura per leggere e studiare tutto ciò che è stato scritto sull’educazione dei figli e sulla loro alimentazione, ma in fatto di colazioni non ho trovato moltissimo. Secondo le nostre esigenze la colazione, primo pasto della giornata, deve prevedere: frutta, cereali, latte e derivati. Non deve contenere alimenti nervini come tè, caffè o cioccolata che a mio parere renderebbero iperattivi dei bambini già molto vivaci di per sé. Loro non amano il latte caldo, l’orzo o il tè, però adorano la frutta, il latte fresco, lo yogurt e, ovviamente, dolci e biscotti.
Ecco che, quindi, una volta aperto il frigo, scelgono se è la mattinata da latte o da succo di frutta, da yogurt o da frullato, da spremuta d’arancia o da macedonia. Poi accompagnano la bevanda prescelta con una fetta di dolce o dei biscotti, magari quelli fatti in casa la sera prima.
Il latte è un alimento che può essere introdotto nella dieta del bambino a partire da un anno di età. Si può utilizzare latte fresco intero vaccino o di pecora o di capra, purché venga assunto almeno una volta al giorno, perché fornisce il calcio necessario alla crescita di denti e ossa. Se il bambino non gradisce il latte o se i genitori hanno deciso di crescere il proprio figlio con uno stile alimentare differente, si possono utilizzare altri alimenti, purché il fabbisogno di calcio quotidiano venga rispettato. Il rischio è quello di provocare una carenza di calcio che rende le ossa “fragili”, facilmente fratturabili e che, nell’età adulta, può portare all’osteoporosi.
Lo yogurt è ricco di calcio, fosforo e di fermenti lattici, però anche di proteine e può essere assunto dal bambino a partire dal sesto mese di età. Generalmente a me piace farlo in casa e poi ci frullo della frutta così da addolcirlo e da renderlo ricco anche in vitamine, cosa che è molto gradita ai miei bimbi.
La frutta è estremamente utile nell’alimentazione dei bambini perché porta fibre, acqua, zucchero, minerali e vitamine. Da un anno in poi i bambini possono assumere tutti i tipi di frutta e possono variare a seconda della stagione. I frutti possono essere assunti tali e quali o essere mescolati assieme in macedonia o frullati ed entrare a far parte di frappé di latte o di yogurt.
Una colazione ben studiata, gradita e bilanciata deve apportare almeno il 15% delle calorie necessarie e deve essere considerato un pasto importante come gli altri. Al pari degli altri pasti in famiglia si deve poter consumare insieme, a tavola, in un clima rilassato, anche se l’orologio incombe e i tempi sono stretti. Si dovrebbe poter cercare di seguire i gusti dei bambini, osservando comunque le regole della corretta alimentazione, unendo anche una certa varietà per non stancare occhi e palato e per adeguarsi alle necessità che variano durante l’arco dell’anno.
Gli ingredienti per una colazione perfetta?
Latte, succo di frutta, yogurt, marmellata, pane o biscotti e soprattutto l’ingrediente che non deve mancare mai: la voglia di stare insieme